Il nostro villaggio
Il nostro villaggio è la più bella porta alla strada dei paesi bianchi di Cadice.
Da tempo immemorabile contempla la campagna che lo circonda e la Serranía de Cádiz, dalla cima della sua collina alta 100 metri.
Il nostro villaggio è la più bella porta alla strada dei paesi bianchi di Cadice. Da tempo immemorabile contempla la campagna che lo circonda e la Serranía de Cádiz, dalla cima della sua collina alta 100 metri.
I romani la chiamarono Arx-Arcis (fortezza sull’altura), i musulmani Medina-Arkos. Sotto il governo di Ben Jazrum Arcos divenne un piccolo regno di Taifa.
Per due volte i cristiani presero possesso della città: il 29 settembre 1255 e l’ottobre 1264, quando il re D. Alfonso X El Sabio incorporò la città nel regno di Castiglia.
Oggi della dominazione araba restano il labirinto di stradine, le case imbiancate a calce, il castello e la Puerta de Matrera, ingresso al centro storico dal Barrio Bajo, l’unico rimasto in piedi nel recinto murato, custodito da una statua della Vergine del Pilar.
I cristiani ampliarono la città fuori le mura che la circondavano, costruirono templi e altri edifici religiosi (conventi, asili, cappelle…) anche se solo attorno al XV secolo Arco raggiunse la sua massima espansione.
Il centro storico di Arcos è stato dichiarato Complesso Storico-Artistico Monumentale con Regio Decreto del marzo 1962, delimitato dalla cinta muraria esistente e definito dai pochi resti che ancora ne rimangono.